Ciao Luca, traccia di un solco tra passione e sacrificio

Ci ripetiamo ogni giorno che lo sport è sacrificio, dimenticando con troppa facilità la leggerezza che dovrebbe accompagnarne ogni attimo.
Ancor di più sacrificato appare essere il "nostro" sport, sempre più bersagliato, sempre più bistrattato, sempre più svenduto alla mercé di chi ama giudicare, senza conoscerne nemmeno le origini o, forse, volutamente ignorandole.
Mai sacrificio fu così grande, quello del nostro giovane collega Luca Colosimo, della sezione di Torino, tragicamente scomparso nel suo post-gara più doloroso.
Non il primo per la nostra categoria, che si è abituata a parlare di sacrifici con sin troppa semplicità. Un fischio, il dissenso del pubblico, quello dei calciatori, e dei vari dirigenti. Un altro fischio, e via con la corsa, la fatica, il sudore, ed ancora, il sacrificio.
Tanti, tutti noi, ci stiamo chiedendo in queste ore, se ne valga davvero la pena. Tanti, moltissimi, hanno vissuto gli stessi attimi di Luca, scappando a casa dopo una gara, pensando alla famiglia in attesa del proprio campione, ad un lavoro pressante che non aspetta e non ammette questa passione, agli impegni che si affiancano a questo nostro particolare mondo, e che sempre meno ci lasciano conciliare il fischio della domenica con le impellenze del lunedì.
E allora corri, sudi, arranchi, ma alla fine ti rialzi, sempre per un solo, inspiegabile tumulto: il tornare in campo, senza pacche sulle spalle, senza trofei ad aspettarti, senza riconoscimenti troppo scintillanti, ma con la certezza di aver dato il massimo, tra una spinta, una protesta, un sorriso.
E' arrivato, su questi campi, il momento di salutarti, Luca: per chi ha avuto modo di conoscerti, ragazzo dal sorriso avvolgente e dalla umile tenacia, di chi conosce i propri mezzi, ma li mette al servizio di una passione, di un'Associazione, la Nostra.
La stessa Associazione che oggi ti riconosce questo tributo, mai troppo grande per poter veramente renderti omaggio. Ma ti assicuriamo, estremamente sincero: di chi non potrà dimenticare questa sensazione di vuoto, di debolezza, di angoscia, che servirà a tutti come assordante eco, per ricordarci la differenza, la vera differenza, tra passione e sacrificio.

Ciao Luca, che il tuo ricordo ed il tuo esempio, non permettano mai più nessun altro triplice fischio.

Gli Arbitri di Nola.