Raduno OTS di metà stagione: "Obiettivo Qualità"


Non è un mistero che ormai da anni la nostra Associazione, vuoi la crisi che sta vivendo il calcio, vuoi la necessità di un servizio sempre migliore, stia puntando sulla "qualità" dei ragazzi indirizzati alla carriera arbitrale e non più sulla semplice "quantità". Ed il raduno OTS di metà stagione della nostra sezione tenutosi il 10 Marzo scorso è andato proprio in questa direzione, con il Presidente Severino Vitale in primis, ad insistere su un punto fondamentale: chi vuole fare l'arbitro, deve avere voglia di migliorarsi, di rubare dagli altri tutti i minimi particolari, ma soprattutto deve avere voglia di sacrificarsi. Paletto imprescindibile, la preparazione atletica: ed infatti i 53 ragazzi presenti presso il polo C.I.S. di Nola, hanno dato una prima prova, buona ma con ancora dei punti da migliorare, che il messaggio sta passando: soltanto due i casi di test non superati, tra l'altro per infortunio, mentre per il resto, tutti hanno raggiunto almeno l'obiettivo minimo, quello necessario per poter scendere in campo, anche senza "selezionabilità". Terminato il fatidico test atletico, composto come ormai tradizione impone dai 40 metri e dallo YoYo Test, i ragazzi si sono spostati in sezione, dove hanno svolto i quiz tecnici. I risultati sono stati relativamente soddisfacenti, con l'85% dei partecipanti a superare i test con soglia fissata a 6 errori, sulle 24 domande somministrate. Poi spazio alla correzione dei quiz ed alle direttive del Presidente, sulle problematiche vissute fino ad oggi tra gli associati, e le situazioni da attenzionare. Innanzitutto, attenzione alla preparazione atletica: "Non è possibile oggi guardare un arbitro che stona con il contesto in cui opera. Vedo troppo spesso squadre di giovani calciatori che corrono, sprintano, sudano, ci mettono voglia e grinta, e l'arbitro sta li, ad interrompere il gioco, ad arrancare, ad aspettare che l'azione lo superi, per poi cercare di raggiungerla. Per me, chi non ha voglia di correre, chi si mostra svogliato, non può ambire ad alcun traguardo". Poi sul comportamentale: "Vedo ancora ragazzi che arbitrano con la barba, che si presentano presso le strutture in ritardo, che non fanno riscaldamento, che sono in evidente sovrappeso. Continuiamo a ripetere che l'aspetto comportamentale è quel "quid" in più che fa la differenza tra un arbitro mediocre ed uno che vuole arrivare. E fin quando i comportamenti non si allineeranno a ciò che viene da noi richiesto, non si farà mai strada". Infine uno sprone per tutti: "Alla fine la differenza la fa il vostro desiderio di raggiungere grandi traguardi, la vostra fame di arbitraggio. Ci sono ragazzi che hanno iniziato da poco ad arbitrare, ma che hanno mostrato subito la scintilla necessaria. Ovvio, non sapranno ancora arbitrare, ma hanno dato il segnale giusto: si cerca la qualità, ma si parte sempre e solo dalla vostra ambizione".